La nostra storia
Da anni cercavamo uno spazio in natura in cui poter fare un’Università nel bosco per i saperi verdi, così come un’Università di pietra e muri fa coi saperi di una città.
Era il 2014: avevamo scoperto che a Valgreghentino il Comune aveva in mano un pezzo di bosco abbandonato sul Monte di Brianza. Lì vicino un ex insegnante in pensione, memoria storica del paese, aveva un altro pezzo di terreno inutilizzato da tempo. Abbiamo colto al volo l’opportunità e unito le cose, anche se all’inizio sembrava tutto un groviglio di rovi e piante, da mettersi le mani nei capelli!
Abbiamo lavorato, coinvolgendo bambini, adolescenti, volontari, famiglie e gruppi, anziani del posto, cittadini e cittadine che avevano voglia di rimboccarsi le maniche e prendersi cura del proprio territorio e della comunità.
Nel 2017 finalmente potevamo abitare quel bosco che avevamo recuperato, mantenere e rinforzare la comunità che si era creata, cominciare a raccogliere i saperi e i mestieri locali che si rischiava di dimenticare.
Nel 2017, In un famoso WorldCafé dedicato al Monte di Brianza tutte queste aspirazioni si sono condensate in tre parole: Libera Università del Bosco.
“La natura è nostra madre,
la tecnologia è nostra figlia”
I nostri valori
Tornare in natura: per noi tutelare i luoghi significa anche conservarne i saperi, perché l’uomo (come dice Edgard Morin) è 100% cultura e 100% natura.
Toccare con mano: per noi apprendere significa fare. La conoscenza e la crescita personale passano dall’esperienza concreta. Per questo incoraggiamo lo scambio di competenze tra le generazioni e l’apprendimento circolare, in cui ciascuno è testimone e portavoce del sapere che mette in campo.
Esserci: per noi stare in un territorio significa prendersi cura di una comunità. La nostra più grande aspirazione consiste nel rinsaldare un “noi” fatto di piante, erbe, animali e persone: natura e creatività, competenze e sogni.
“Noi siamo natura: per questo ne abbiamo così bisogno”
Cosa può succederti alla Libera Università del Bosco
La nostra è un’università un po’ particolare. Potrà succederti di imparare a leggere e interpretare una mappa, sperimentare tecniche di rilassamento in natura, tenere pulito un sentiero, scoprire come si ricavano pigmenti naturali dalle erbe, incontrare la fauna che popola i nostri torrenti, applicare tecniche di massaggio sugli alberi, fare team building, raccogliere erbe selvatiche e utilizzarle per ricette gustose e originali, apprendere rimedi naturali per i mali di stagione più comuni.
Se pensi che un biologo, una maestra di yoga, un agronomo, un operatore shiatsu, un vecchio artigiano, uno storyteller, un castanicoltore, un artista, un regista di documentari e molto altro ancora non possano insegnare insieme in corso coerente, non li hai mai visti discutere insieme.
Il nostro approccio è multidisciplinare: siamo un bosco, non una monocultura di mais. Da noi, è la diversità che crea la ricchezza e la bellezza.
Così si apprende col corpo e col cuore, e anche la mente impara meglio. Perché non è vero che la mia mente abita nel cervello; abita in quello che io sono dentro e fuori, con gli altri viventi. La mia mente è saggia quando il bosco è dentro di me.